Adesso lui c’è, e non saprei come dire quanto sia stato atteso, e certamente troppo desiderato, l’inedito dal passato. Di certo raccoglie scritti di uno che con i libri (verrebbe quasi da dire “con gli altri libri”) aveva il giusto rapporto, lieve e folle e alle volte straziante. Per chi vuole sapere cosa intendo, bastano i primi versi della Metamilonga di Gassman:
Rodolfo Wilcock: non so d’altra mente
più geometrica e più mercuriale;
non so se mai ci fu intellettuale
tanto mortuariamente intelligente.
Per chi vuole saperne di più, basta mettersi alla caccia dei suoi consimili (o studiare esorcismo a Palinuro)
… eppure sono tutti d’accordo nel riconoscere che è bellissimo.